The Bad Guy 2 è Il Padrino 2 delle serie tv (2025)

Luigi Lo Cascio in The Bad Guy 2, seconda stagione ora in streaming su Prime Video.

Raccontare la guerra alla Mafia. Entrando dentro la Mafia. Diventando (quasi) la Mafia.

E: i delitti e i pentiti, i rapporti dello Stato con Cosa Nostra. Tenendo incollati allo schermo milioni di spettatori. Questo ha fatto The Bad Guy nel 2022. Questa è la mission di The Bad Guy 2, la seconda stagione della serie tv diretta ancora da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana. Su Prime Video, con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi. Tra le new entry spiccano l'inedito Stefano Accorsi e un irriconoscibile Aldo Baglio.

Le nuove rocambolesche avventure di Nino Scotellaro/Balduccio Remora e la sua sete di giustizia dominano i 6 episodi della nuova stagione della serie scritta da Fortunata Apicella, Giacomo Bendotti, Giordana Mari, Ludovica Rampoldi. Davide Serino e Giuseppe G. Stasi. Tutti di durata compresa tra i 51' (il quinto) e l'ora (l'ultimo). Tutti disponibili sulla piattaforma di streaming di Amazon.

I registi della serie su Prime Video Giancarlo Fontana e Giuseppe G Stasi

Come detto, il protagonista assoluto è Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio). Nella sua nuova identità di Balduccio Remora sembra essere ormai passato al "lato oscuro” per catturare il suo nemico giurato, il boss Mariano Suro (Antonio Catania). Ma nuove rivelazioni sembrano mettere in crisi ogni sua convinzione, mostrandogli le ombre di quelli che considerava i buoni. Arriverà a fingersi morto e ad allontanarsi da tutti. Compresa la compagna Luvi Bray (Claudia Pandolfi) - figlia del suo mentore, un magistrato simbolo della lotta alla Mafia – e sua sorella Leonarda (Selene Caramazza), carabiniere dei Ros e decisa a vendicarlo. Sull'altra sponda troviamo, con sempre più spazio, Teresa Suro (Giulia Maenza) "figlia d'arte” e pecora nera della famiglia: desiderosa di uccidere suo padre, promette grandi sorprese. Tornano anche Cataldo Silvio Maria Palàmita (Fabrizio Ferracane), braccio destro - e armato - di Suro, e - con un ruolo tutto nuovo - l'avvocato Matteo Boccanera (Alessandro Lui). Da sempre affascinato dalla sua collega Luvi, ma troppo goffo per dare il meglio o il peggio di sé, cambierà strategia...

Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi

Ampiamente annunciato, probabilmente il più atteso è l'agente scelto dei Servizi Segreti Stefano Testanuda: Stefano Accorsi entra nell'intreccio, con un ruolo da co-protagonista. Spietato e con un senso dell'umorismo tutto suo, è una vera e propria arma, difficile da controllare, per chiunque. Anche per lo stesso Ferruccio Zigrino (Gianfelice Imparato), generale dal passato poco chiaro che dei Servizi si serve per fini personali. Il quadro istituzionale è completato dalla psicologa esperta in PTSD Annabella Lemargo (Carolina Crescentini). Chiamata a supportare gli agenti del ROS nell'elaborazione di uno dei drammatici lutti di questa seconda stagione, lo farà ma non nella maniera assennata e prudente che suggerirebbe il tatuaggio sul collo del piede: Sophrosyne. Ultimo, ma non meno importante, Calogero Andrea Fasulo (Aldo Baglio). Fedelissimo di Suro e responsabile del suo archivio, quello contenente le prove della trattativa Stato-Mafia che tutti cercano in questa seconda stagione. E per il quale sembrano esser pronti a tutto.

Stefano Accorsi

Dopo un prezioso riassunto dei fatti accaduti nella precedente stagione, finalmente vediamo l'ex Nino Scotellaro (Lo Cascio) di fronte al tanto ricercato Mariano Suro (Antonio Catania). Il capo dei capi, anziano e malato, è eppure ancora in grado di tenere in pugno lo Stato italiano grazie a un fantomatico archivio che nasconde da decenni. L'ex magistrato, diventato Balduccio Remora, è costretto a decidere tra vendetta e giustizia. Deve anche tenere a bada Teresa (Giulia Maenza), figlia del boss, temporaneamente sua alleata. Anche lei vuole uccidere il padre. Il quale è ancora in grado di insinuare il dubbio nel protagonista. Chi ha coperto il mafioso in tutti questi anni? L'entrata in scena di Calogero Fasulo (Aldo Baglio) e del cinico Stefano Testanuda (Stefano Accorsi) anticipano nuove alleanze e nuove priorità.

Aldo Baglio

Liberi finalmente dall'obbligo di dare una credibilità all'inferno nel quale si muovono i personaggi e di creare un contesto socio-politico in bilico tra satira e cronaca con il quale sfruttare in chiave di dark comedy alcune caratteristiche della nostra Storia nazionale, gli autori si sono divertiti persino di più che nella prima stagione. A muovere i personaggi in scena, a intrecciarne le parabole. E a cambiare le carte in tavola ogni volta che è possibile. Arrivando a "giocare" con gli omaggi a La casa di carta e Breaking Bad. Spingendosi persino a liberarsi (uccidere) di qualche grande nome coinvolto... Succede davvero di tutto in questa seconda stagione e la cosa bella è che i tanti colpi di scena non intralciano mai lo sviluppo emotivo e morale dei personaggi. Anzi. Insomma, al netto di alcuni eccessi di spettacolarizzazione, questa seconda stagione è anche meglio della prima. Senza auto censure, ma citando progetti "mangiasoldi” come quello del Ponte sullo stretto Messina, fino all'ignavia del nostro Paese e al poco valore dato a ciò che "è giusto o sbagliato"... Soprattutto sfruttando come motore la realtà più che il surreale, senza farsi prendere la mano dal gusto per il paradossale. Che spunta qua e là, nei volti e il trucco dei personaggi come nell'invasione della procura nel penultimo episodio, ma senza esagerare. Perfetto l'equilibrio tra i personaggi, tutti perfettamente interpretati. Se Lo Cascio e Pandolfi non tradiscono le aspettative (anzi...), Antonio Catania è immenso, Stefano Accorsi gustoso, Aldo Baglio è infernale e sorprendente. Aggiungete le ancora più "cazzute" e giovani Selene Caramazza e Giulia Maenza.

Antonio Catania

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Dicono Stasi e Fontana: «Per la prima stagione avevamo "studiato" saggi e documentari sulla trattativa Stato-Mafia, gli infiltrati di Cosa Nostra, la caccia al boss Bernardo Provenzano. Stavolta ci siamo accorti che raccontare tutto ciò con l'ironia e la satira non bastava più. Così ci siamo addentrati in un territorio che, per pudore, o per ostinato cinismo, avevamo frequentato sempre in maniera sommaria: il territorio del dolore. The Bad Guy 2 doveva essere una specie di caccia al tesoro all'inferno... Siamo partiti dall'arresto di Matto Messina Denaro perché la nostra non è fiction grottesca. Perché è la realtà italiana a grottesca. Noi abbiamo cercato solo di raccontarla con unrealismo iperbolico, mescolando commedia a tragedia. Fedeli a chi disse che tutto, in questo Paese è grave, ma mai serio».